Regina Ciclarum

740km in 5 giorni dalla Foce alla Sorgente del Tevere e ritorno: il primo cicloviaggio in solitaria di Steve.

Premesse

Sono partito da Roma il 20 Aprile con una E-bike pieghevole, deciso a realizzare il mio sogno di pedalare lungo il Tevere dalla foce di Ostia alla sorgente in Emilia-Romagna. Anche da solo.

L’idea nasce qualche anno fa, dopo aver scoperto il valore aggiunto di pedalare a fianco del Tevere nella sua Riserva Naturale dal G.R.A. al mare di Fiumicino. Essendo parte di un gruppo volontari operante su tale tratta, sapevo di poter trovare altre perle nascoste fra Umbria, Toscana ed Emilia Romagna.

(le sorgenti del Tevere)

Mi è costato molto tempo prepararmi fisicamente e psicologicamente, un po’ meno tempo invece l’ho passato tra Strava&GoogleMaps (StreetView) per pianificare la traccia. Il prezzo più alto l’ho pagato i giorni prima della partenza, patendo un forte stato di timore mescolato ad ansia da prestazione e dubbi sul domani.

Uscire dalla propria zona di confort è un passo necessario ed indispensabile per potersi riavvicinare alla sensazione di vivere liberi la propria vita; uscire dall’apparente stato di sicurezza conferito dalla routine quotidiana richiede un certo impegno. Richiede la decisa voglia di fare qualcosa di radicale per se stessi.

Ricordi da Facebook

Aggiornamento 23 Aprile
Sono partito da casa in bici per vedere la sorgente del Tevere sul Monte Fumaiolo in Emilia Romagna, sono appena ripartito dalla cima pedalando verso casa lungo il fiume.
Nei prossimi giorni continuerò a seguirlo fino alla foce di Ostia. È il mio primo cicloviaggio, sono solo e fra alti e bassi, sto vivendo un avventura pazzesca!

Aggiornamento 25 Aprile
Da San Sepolcro sono appena giunto alla partenza della Discesa Internazionale del Tevere a Città di Castello, ma c’era una maratona in svolgimento sull’argine, così la loro partenza è slittata di qualche ora. Ne ho approfittato per stare con Tommaso Grasso, guida mountain bike D.I.T..
Mi ha regalato pizza con cicoria del suo orto ed ho macinato così 120 km senza fretta, record personale direi.

Si viaggia lenti ma continui fra percorso ciclopedonale lungo Tevere e asfalto perfetto. In Umbria c’è pochissimo traffico, anche su strada si pedala molto bene ma soprattutto c’è rispetto per il ciclista.

Aggiornamento 27Aprile
Sto a Gallese, mancano gli ultimi 100km abbondanti, ma comunque domani nel pomeriggio prevedo di stare a Ostia.
invece… L’ultima tappa è stata la più dura, errore di scelta nel percorso inoltre da Gallese a Ostia 140km controvento!!!

(il faro a Fiumicino)

I numeri della mia avventura

“Senza dati, sei soltanto una altra persona con una opinione” (Cit. W. Edward Demings)

  • 6.500mt di dislivello
  • 740 km da bici
  • 40 ore totali in movimento
  • tra 8 e 10  ore in sella al giorno
  • 21.000 calorie bruciate stimate
  • 18kmh velocità media

Sono stato solo sorpassato, da tutti, specie dai “nonni-tutinati-in-bici-da-corsa” che me li ritrovavo all’improvviso silenziosi e vicinissimi alla ruota posteriore forse perchè cantavo volutamente stonato improbabili motivetti suggeriti da un cervello oramai abituato alla solitudine. Le risate…

Sono partito con salsiccette essiccate e crakers, ma anche con una ricca scorta di integratori liquidi e solidi.

Sono partito sì con una traccia preparata sull’AppStrava, ma avevo anche un RoadBook cartaceo in caso estremo.

Avevo solo un cambio vestiario, ma l’acqua per i lavaggi non mancava.

Sono partito sì con un scorta di alimenti per le urgenze, ma avevo anche un bancomat per degustare prodotti tipici locali.

Ho impiegato 5 gg in sella per andare e tornare dal Monte Fumaiolo, ma ne ho usati 7 in realtà perché per 2 gg (non consecutivi) ha piovuto pesante e ne ho approfittato per restare in agriturismo a riposare le gambe ma anche per mangiare e bere in modo magistrale.

Ho forato decine di volte, ma solo sotto l’A1 dove trovai un’infernale tratto dissestato e pieno di piante spinose si mescolavano al fango melmoso, fino a nascondersi nelle pozzangere. Cicloviaggiare con una E-Bike carica, significa avere un peso mostruoso da accollarsi, con tutte le difficoltà dei mezzi appesantiti.

Ho beccato pozzanghere melmose enormi profonde e fangose che prendevano tutto il sentiero ed anche le mie scorte d’acqua sulla forcella anteriore, sempre sotto l’A1.

Ho incontrato parecchi cani di tutti i tipi e razze, ma forse erano sazi o troppo pigri per corrermi dietro, comunque fortunatamente poco interessati alle mie adorate salsiccie😂.

Ho pedalato (per ore?!?) in sterrati lontano dalla civiltà, su sentieri apparentemente dimenticati da Dio, accompagnato da un abbaiare continuo e senza sosta di canacci in lontananza come se fosse una colonna sonora di un film horror. Era forse sotto l’A1?!?

Ho incontrato 2 polacchi in gita cicloturistica domenicale che alla vista del mio RoadBook si son messi paura.
Sulla mappa della loro traccia c’era il lago di Corbara, sulla mia c’era l’Italia Centrale.

Ho scalato velocemente il Mt.Fumaiolo, ma non ho perso tempo quando mi son fermato ad una piazzola di sosta per una fotoricordo con un moto-viaggiatore sordomuto che aveva il mio stesso sogno.
Le cose difficili le comunicava tramite BlockNotes, per il resto sembrava inutile parlare perché avevamo le stesse sensazioni davanti a quell’immenso panorama sulla valle.
L’incontro è stato segnante,  “volere è potere.”

Mi son commosso di nuovo all’arrivo alla sorgente, toccare la stele con la targa “Qui nasce il fiume sacro ai destini dei Romani” è stato emozionante, in quell’istante tutti i miei sforzi hanno preso un senso.

Subito dopo, km e km di discesa veloce su asfalto dal Mt. Fumaiolo a SanSepolcro in city bike con le ruote da 20″, curve e tornanti a raffica senza un anima viva, è stato super divertente.

Il bellissimo sentiero lungofiume da San Sepolcro a Perugia, da S.Giovanni a Ponte Pattoli è un percorso ciclopedonale che raccomando caldamente a tutti.

  • Ho fatto questo cicloviaggio seguendo una doppia modalità, già prevista in fase di disegno della traccia.:
    1° traccia di andata, pedalando verso la mèta velocemente, preferendo sempre asfalto e riducendo le soste al minimo. Ho così testato i miei allenamenti e le performance.
    2° traccia di ritorno, pedalando lentamente e lungo gli sterrati dei sentieri lungofiume, fermandomi quasi tutte le volte che trovavo una bella panchina oppure un bell’affaccio sul fiume con scorci di vista interessanti. Foto nei maggiori punti d’interesse spuntini e pranzi più rilassati…ecc.ecc….

Ricordi Flash..

Tutte le bellissime persone che ho incontrato durante il mio pellegrinaggio verso la sorgente del Tevere.

Tutti i sentieri che ho incrociato seguendo la “mia” Via del Tevere, tipo “il Cammino di  Francesco” e ” la Via Dell’Acqua” verso Assisi, mi hanno fatto capire la vastità di scelte che potremmo intraprendere se solo soltanto volessimo davvero fare turismo fluviale ecosostenibile!

Il modo più salubre, più bello ed affascinante, più economico per viaggiare è il cicloturismo. Non è troppo tardi per partire, non è importante il tipo di bici, non serve essere atleti. Basta essere lenti ma continui.

Un mio ispiratore dice: se ci pensi,sei fritto. Se pedali, arrivi.

Stefano Sabatini

 

Cinque giorni in compagnia del fiume
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