Regina Ciclarum

Quanti modi di vivere il fiume e le sue terre? Una panoramica delle mille interpretazioni in essere. Monopattino, canoa, risciò, passeggino….. c’è solo l’imbarazzo della scelta!

La Bio-diversità Gattesca è un valore e una ricchezza.
La variabilità, presente da tempo immemore nella nostra specie, ha permesso a Gatto Sapiens di adattarsi e prosperare negli ambienti più disparati. Il mescolamento tra gruppi con geni e istanze culturali diverse ha reso possibile la formazione di pluralità in continua evoluzione e trasformazione. La diversità non è, e non deve diventare, uno strumento di discriminazione. Al contrario, è una chiave del nostro successo evolutivo, un valore per il presente e una ricchezza da preservare per il futuro.
(liberamente tratto dal Manifesto della diversità e dell’unità umana)

Quanti modi di vivere il fiume e le sue terre? Una panoramica delle mille interpretazioni in essere. Monopattino, canoa, risciò, sup, passeggino….. c’è solo l’imbarazzo della scelta!

La Regina come spazio di coltura e cultura, dove sperimentare forme di mobilita’ alternative (a piedi, sui pattini, in risciò, galleggiando, ….), recuperare angoli dimenticati, interpretare nuovi modi di vivere il territorio.

In triciclo, gommone, roller, sup, scarponi, canoa, infradito, ……. una è la Regina, ma infinita è la sua corte!

“Lontana da me l’idea di operare
in modo criticamente implacabile,
ho cercato nel gesto di guardare,
il primo passo per cercare di comprendere.”
L.Ghirri

 

Indietro nel tempo

La biodiversità tiberina è scritta nel corredo genetico e nella storia di popoli che per secoli hanno navigato le acque del Tevere, stratificando memorie, dna, culture.

La zona compresa tra i rami naturale ed artificiale del Tevere è detta “isola sacra” fin dagli inizi del medioevo, forse per la presenza della basilica di S. Ippolito e di altri santuari cristiani oggi scomparsi. In età romana, la sua stagione più significativa, venne costruita la via Flavia - Severiana : una strada litoranea per collegare ad Ostia la nuova città di Porto ed i suoi grandi bacini di Claudio e Traiano.
Intorno alla via si sviluppò un vasto sepolcreto. La necropoli, scoperta nel 1925, è un’area archeologica di eccezionale interesse.  I sepolcri, grazie alle iscrizioni ed ai rilievi figurati posti sulle facciate, non solo mostrano gli usi funerari dell’antichità romana, ma rivelano anche un complesso quadro sociale della città in cui questi defunti erano vissuti ed avevano svolto i propri mestieri: artigiani, bottegai, commercianti, medici, marinai, traevano il loro benessere dalle attività legate allo scalo portuale.  Recenti indagini sulle inumazioni condotte dall’Università La Sapienza Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo hanno evidenziato l’esistenza di una società multietnica propria del carattere portuale del sito.

(Dal Rapporto Ambientale del Piano di Gestione Riserva Naturale Statale Litorale Romano)

Di quale mondo sei?

Segue una rassegna dei vari approcci per vivere il fiume e i suoi territori. Manca il tuo? Segnalacelo e aggiorniamo la pagina. 🙂

Fotografia naturalistica

Esperienze immersive nella natura, alla ricerca di attimi, profumi, luci e colori. Senza fretta, con pazienza, tenacia e un’ottima compagna di viaggio: la macchina fotografica. segue...

Pattini

L'omaggio ai pattinatori che frequentano le Terre della Regina.

Trail running

Nelle campagne del nord o vicino al mare, sul tratto pavimentato della pista oppure a fondo naturale immersi nel verde. Decine di chilometri  in compagnia del Tevere nelle Terre della Regina. segue...

Monoruota elettrico

All’interno degli scenari di biodiversita’ che stanno maturando nelle Terre della Regina, dopo l’approfondimento sui pattinatori e i trail runner, nella rubrica “a modo mio” compare ora il monoruota elettrico.  segue...

Pescatori

A molti potrà sembrare strano, ma ci sono tante persone che il Fiume decidono di viverlo : c’è chi passeggia sulle sponde, c’è chi corre , chi pedala, chi rema, chi si tuffa a Capodanno e chi và a pesca.  segue...

Rafting

La passione per la canoa, il rafting e la nostra bellissima città ci ha portato, in maniera del tutto naturale, ad unire questi interessi. E’ dagli inizi degli anni 90 del secolo scorso che scendiamo i fiumi romani in canoa e gommoni da rafting: tantissima gente ha così avuto modo di (ri)scoprire questa realtà romana, questa antica via di comunicazione tra le comunità riparie oltre che come luogo di fruizione sportiva.  segue...

Sup

> Con il sup, acronimo di stand up paddling, si può vivere l'acqua pagaiando  in piedi su una tavola. Può essere visto come un ibrido tra Surf e Canoa: dal primo prende la caratteristica di scorrere sull’acqua in piedi su una tavola, dalla seconda eredita la pagaia.  segue...

Canoa canadese

Non tutti sanno che il Tevere e' praticamente tutto navigabile con canoe e kayak da Città di Castello fino alla foce saltando con trasbordi gli sbarramenti artificiali e le dighe che si incontrano lungo il percorso.
L'imbarcazione ideale per farlo è comunque la canoa canadese che può essere condotta indifferentemente da 1 o 2 canoisti e dispone di molto spazio per trasportare bagagli fino a circa 100 chili (incluse biciclette o attrezzatura per fare campeggio nautico).  segue...

River Surfing

Il Braccio della Morte all’Isola Tiberina, con le opportune modifiche strutturali, potrebbe diventare palestra e svago per surfisti metropolitani?  segue...

Bici d'acqua

Discese del Tevere in bici d’acqua. Una nuova stagione di avvicinamenti al fiume… con tutta la bici! segue...

Unicorno e Tevere, binomio fantastico

Può l’immagine di un unicorno nel fluire placido della corrente, contribuire a scardinare gli stereotipi che tengono lontani i romani dal loro fiume? segue...

Packraft

> Scendiamo in acqua per scoprire il Tevere dalla prospettiva di un packraft: un canotto leggero e resistente per esplorazioni intermodali treno+bici+piedi+.... segue...

SupSkate

Il SupSkate è il Sup  praticato a terra su una tavola da skate. Nato per allenarsi su strada quando le condizioni in acqua con il Sup non lo permettono, sta diventando uno sport a sè. segue...

Raccomandazioni

> Tutte le info su questo sito ed altrove non sono verità assolute. Non ti avventurare! Le Terre della Regina, immaginate dal basso a ZERO budget, meritano attenzione, rispetto, consapevolezza. Consigli, note, raccomandazioni, scarico di responsabilità nella pagina dedicata. Leggile attentamente. Impiega cinque minuti ora, per risparmiare sventure e contrattempi dopo. segue...

> La discesa in acqua non può essere improvvisata. Il fiume può essere insidioso. Le esplorazioni e gli eventi presentati in questo sito presuppongono la padronanza del mezzo, la consapevolezza dei propri limiti, la conoscenza del territorio coinvolto, la supervisione di squadre di sicurezza... segue...

Pannello PonteMarconi
Finestra sul mondo

"Attraverso il linguaggio, noi uomini ascriviamo significato alla mutevolezza e ci sforziamo di ordinare e circoscrivere l'indeterminatezza.
Non ci riusciamo mai del tutto, poiché, come ha scritto Sally Moore: "
Victor Turner , "Antropologia dell'esperienza"
Dalla esplorazione della Ciclabile dei Fiori di Sanremo, una finestra sul mondo che sarà, un giorno, le Terre della Regina.
Pattinatori, famiglie, bambini ed anziani a vivere, ognuno con la propria interpretazione, uno spazio comune di eccezionale bellezza.

Parte I: le famiglie
"Tutti abbiamo la nostra quota di pazzia.
La questione è come ci si convive.
Alcuni ci riescono, più o meno bene, altri no."
G.Carofiglio, “Il Silenzio dell'onda”
Le mille espressioni di una famiglia che cresce: dai primi vagiti in passeggino spinto dal papà sui roller ai seggiolini dentro cui sentirsi cullati, dai bimbi che scoprono il triciclo ai ragazzini che sperimentano le prime fughe in avanti. Le generazioni si passano il testimone di  mano in mano.

"Ogni uomo è per principio un discretum,
un che di separato,
riserva di significati propri
che resistono all'omologazione"
Umberto Galimberti, "Psiche e techne"
Parte II: variazioni sul tema

Con le borse sul portapacchi o mani sul volante, nelle mani un paio di bastoncini o un guinzaglio, spingendo un carrello o una carrozzina, di corsa o camminando.... le infinite varietà dell'essere umani.


(dal set di locandine dell'Operazione Patronus)

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> Elenco totale dei tag utilizzati nei post su Facebook e Instagram lo trovate nella pagina dedicata ai social gatteschi segue...

 

Contenuti Extra

Tibernite

Scegli mezzo, tratto da scendere, compagni... e tuffati nell'avventura!

La rete ecologica

Nella letteratura scientifica è possibile ritrovare diverse definizioni di rete ecologica a seconda delle funzioni che si intendevano privilegiare, traducibili a loro volta in differenti conseguenze operative. Una delle definizioni maggiormente diffuse considera la rete ecologica come un sistema interconnesso di habitat, di cui salvaguardare la biodiversità, ponendo quindi attenzione alle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. Lavorare sulla rete ecologica significa creare e/o rafforzare un sistema di collegamento e di interscambio tra aree ed elementi naturali isolati, andando così a contrastare la frammentazione e i suoi effetti negativi sulla biodiversità.

  • La rete ecologica è costituita da quattro elementi fondamentali interconnessi tra loro:
    Aree centrali (core areas): aree ad alta naturalità che sono già, o possono essere, soggette a regime di protezione (parchi o riserve);
  • fasce di protezione (buffer zones): zone cuscinetto, o zone di transizione, collocate attorno alle aree ad alta naturalità al fine di garantire l'indispensabile gradualità degli habitat;
  • fasce di connessione (corridoi ecologici): strutture lineari e continue del paesaggio, di varie forme e dimensioni, che connettono tra di loro le aree ad alta naturalità e rappresentano l'elemento chiave delle reti ecologiche poiché consentono la mobilità delle specie e l'interscambio genetico, fenomeno indispensabile al man-tenimento della biodiversità;
  • aree puntiformi o "sparse" (steppingzones): aree di piccola superficie che, per la loro posizione strategica o per la loro composizione, rappresentano elementi importanti del paesaggio per sostenere specie in transito su un territorio oppure ospitare particolari microambienti in situazioni di habitat critici (es. piccoli stagni in aree agricole).

A questa definizione di rete ecologica va aggiunta una considerazione relativamente alle potenzialità in termini di fruibilità della rete per le popolazioni umane locali: la rete ecologica infatti, una volta definito come suo obiettivo prioritario quello della conservazione della biodiversità, si presta ad andare a costituire un sistema paesistico capace di supportare funzioni di tipo ricreativo e percettivo. Il miglioramento del paesaggio infatti diventa occasione per la creazione, ad esempio, di percorsi a basso impatto ambientale (sentieri e piste ciclabili) che consentono alle persone di attraversare il territorio e di fruire delle risorse paesaggisti-che (boschi, siepi, filari, ecc.) ed eventualmente di quelle territoriali (luoghi della memoria, posti di ristoro, ecc.).

(Dal Rapporto Ambientale del Piano di Gestione Riserva Naturale Statale Litorale Romano)

Qua la zampa

>Le Terre della Regina invocano la partecipazione di tutti noi. Condividi le tue visioni, seguici nelle giornate in calendario, aiutaci a portare avanti i progetti di recupero e diffusione della futura Regina Ciclovia Fluviale, il percorso verde lungo il Tevere (ma prima leggi le raccomandazioni a terra e in acqua).

Per rimanere aggiornato, partecipare, proporre….. iscriviti alla newsletter mensile , ai social o dai una occhiata alle ReginaNews con tutte le imprese gattesche. Non lasciarci soli!

 

 

(un Cuore di Tevere all’interno della Riserva del Litorale Romano)