Regina Ciclarum

Alla scoperta dell’impianto di prosciugamento di Ostia Antica.

All’interno dell’Operazione Patronus e del racconto della bonifica del litorale, dopo la pagina sul Percorso Gattico in 8 tappe e 444 parole, andiamo alla scoperta dell’impianto di prosciugamento di Ostia Antica.

Il prosciugamento delle acque

Alla fine del 1800 il litorale romano era caratterizzato da stagni ed acquitrini e dunque non era possibile lo sfruttamento agricolo o edilizio, ed era compromessa la salute dei suoi abitanti afflitti da secolari problemi legati alla malaria. Grazie a questo impianto sono rese abitabili vaste aree del Litorale Romano. Infatti le idrovore, realizzate ai primi del ‘900, permettono alle acque dei canali che sono sotto il livello del mare di raggiungere il mare. Potenti pompe sollevano l’acqua e la portano ad un livello di poco al di sopra di quello del mare per consentirne il deflusso e quindi contribuire insieme al reticolo dei canali a liberare questi territori dall’acqua.” (segue sul sito del CEA)

 

Principio di funzionamento

Le pompe pescano acqua dal canale originale che proviene dalle terre dove l’acqua rischia di stagnare, e la reimmettono in un canale che arriva al mare per forza di gravità, dal momento che parte da un livello più alto. segue…

 

Tour360

Cliccate sui bersagli e guardatevi intorno, foto dopo foto, per esplorare l’impianto irriguo.

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> La collezione dei tour360 per immergersi nei luoghi.... dal sofà di casa vostra segue...

Consorzio di bonifica “Litorale nord”

Si ringrazia il Consorzio di Bonifica Litorale Nord per aver permesso la visita degli impianti storici di Ostia Antica, Ponte Galeria e Focene. In particolare il direttore Andrea Renna, Rosa Tomaso, Antonio Polizzi (visita impianto Ostia Antica), Giovanni Zorzi (in pensione, visita impianto Ponte Galeria) e Guaraldi Gino (visita impianto Focene).

“Il contesto territoriale all’interno del quale sono state emanate le leggi sulla bonifica nel primo novecento  era caratterizzato da una forte connotazione agricola, per la quale si rendeva necessario promuovere lo sviluppo socio-economico. L’attività dei Consorzi aveva quindi il ruolo prevalente di garantire la regimazione delle acque di scolo e la salubrità dei luoghi, anche quello di promuovere e favorire lo sviluppo del territorio. Le trasformazioni urbanistiche avvenute dal dopoguerra ad oggi, hanno radicalmente mutato il contesto: grandi porzioni di zone originariamente a destinazione agricola sono state caratterizzate da una progressiva e profonda trasformazione urbanistica che ha portato all’attuale assetto del territorio, ove rilevanti aree dei comprensori di bonifica sono oggi contraddistinte da una elevata densità di insediamenti residenziali, produttivi e infrastrutturali, con conseguenti aggravi in termini di portate di piena, indotti dalla progressiva trasformazione dell’uso del suolo (impermeabilizzazione delle superfici, riduzione delle capacità di laminazione dei corsi d’acqua). L’originaria rete di bonifica ha assunto un assetto molto più complesso e esteso.

Le attività dei Consorzi, pur mantenendo le originarie funzioni di bonifica e irrigazione, si sono progressivamente estese fino a comprendere le attività proprie della difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico, nonché della razionale utilizzazione delle acque irrigue, con azioni di gestione delle opere realizzate e la manutenzione del reticolo idrografico che, assicurando la corretta veicolazione delle acque, determina la messa in sicurezza del territorio stesso.
Tali attività sono fondamentali e necessarie proprio nell’ottica della difesa generale del territorio che richiede l’impegno di risorse ingenti e onerose per la collettività, ma deve essere integrata con una razionale e preziosa attività di manutenzione, presidio e controllo del territorio svolta dai Consorzi.” (estratto dalla pagina ufficiale segue…)

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#bonificagroromano (pagina, Facebook, Instagram)

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Extra

Bonifica dell’agro romano

> Con la fine della seconda guerra mondiale, il decollo industriale e la migrazione verso le citta’, si chiude il capitolo della bonifica iniziato oltre duecento anni prima. L’eredita’ dei terreni prosciugati viene capitalizzata per nuove economie (abitative, turistiche, industriali, …) Nel frattempo nasce l’ecologia e con essa un ripensamento generale: alle paludi viene restituito “diritto di cittadinanza”, in quanto importanti custodi della diversita’ naturale  e attori strategici nella gestione dei regimi  idraulici. segue...

Impianto irriguo al Belvedere Galeria

L’impianto irriguo di Ponte Galeria, del consorzio di bonifica “Tevere Agro Romano”, e’ stato costruito nel 1930  per garantire l’irrigazione dei campi  a nord del fiume, fino ai terreni di Cerveteri Sasso. L’acqua del Tevere raggiunge le coltivazioni grazie ad un canale artificiale che nasce dall’impianto, alimentato da una batteria di pompe da 2000 litri al secondo. segue…

Impianto di prosciugamento di Focene

L’impianto confinante con l’aeroporto di Fiumicino segue…

Qua la zampa

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(affaccio sul canale inferiore, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Impianto di prosciugamento di Ostia Antica
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