Regina Ciclarum

Il VecchioFaro di Fiumicino, raccontato dai ricordi dell’ultimo guardiano e dalle visioni di Barbara Serpietri. Il colosso di pietra tornerà a brillare?

(il faro alla fiera del libro 2022)

“Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che i vizi di questo Paese – speciale nel vivere alla grande ma con le pezze al culo – sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.”
(Pier Paolo Pasolini, «Scritti Corsari», 1975)

All’interno delle visioni tiberine, dell’Operazione Patronus e delle Finisterre Tiberine, dopo il settimo capitolo dei Tour 360, riprendiamo il racconto del VecchioFaro di Fiumicino con i rendering dell’arch. Barbara Serpietri e i ricordi di Rosario Alessandro, l’ultimo guardiano. Immaginando nuova vita per questi luoghi, ad accogliere  ciclisti, viandanti, passeggiatori venuti fin qui al termine della futura Regina Ciclovia Tiberina.

“Rinuncia al tuo potere di attrarmi
ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti”
(Sogno di una notte di mezza estate, W. Shakespeare)

L’ultimo guardiano

”Il faro non si deve spegnere mai – è questo il credo di ogni buon guardiano, ci spiega Rosario – c’è la corrente, ma se dovesse mancare, c’è il gruppo elettrogeno, se non dovesse funzionare ci sono le batterie, poi c’è il gas…perchè il faro non si deve spegnere mai”.

Un faro, ricorda Rosario, che rappresentava “una vera e propria eccellenza della costa laziale: era infatti sia un faro aeromarittimo, che forniva la rotta agli aerei, sia un radiofaro a servizio delle navi, in particolare le petroliere, che transitavano lungo la costa.

All’inizio il meccanismo di rotazione della lanterna andava caricato, come fosse una pendola, e qui c’erano in servizio 4 persone, che si alternavano per ricaricare il sistema; poi tutto è stato automatizzato e siamo rimasti solo in due ad occuparci del faro: io in particolare, come ex sottoufficiale della Telecomunicazioni, ero addetto alla manutenzione del radiofaro”.

Un servizio che non poteva essere svolto in “orario d’ufficio” per questo Rosario viveva nel vecchio faro, con tutta la sua famiglia, moglie e tre figli.


Ma non era solo la tecnologia all’avanguardia che facevano del faro di Fiumicino un unicum nel panorama laziale: “Questo faro – racconta il vecchio guardiano – era anche qualcosa di bello per la cittadinanza di Fiumicino: la gente veniva da Roma per vederlo, qui si radunava una vera e propria comunità, c’erano le bilance dei pescatori, gli attori venivano a recitare in quello che era un vero e proprio set naturale, si giocava a pallone nel cortile: qui non abbiamo mai sofferto la solitudine.

Adesso a vederlo così – confessa Rosario – ogni volta mi si stacca un pezzo di cuore. Quando c’è stata l’ultima mareggiata ci hanno fatto sfollare in quattro e quattr’otto, perchè c’era il rischio di un crollo; eppure i fatti hanno smentito quello che fu deciso allora”.

Dopo 49 anni, invece, il faro è ancora in piedi, vittima del vandalismo, del degrado, ma ancora – nel bene o nel male – il simbolo della Fiumicino di un tempo. “Mi piacerebbe che tornasse il faro di una volta – dice Rosario – c’erano dei progetti di ricostruzione, ma adesso è tutto di nuovo fermo… io non sono certo di primo pelo, chissà se sarò ancora qui per vederlo”.

(estratto dall’articolo di Federica Cenci uscito su IlFaroOnline il 31 ottobre 2021)

Il video dell’intervista realizzata da  Federica Cenci per IlFaroOnline, e rivisitata dalla GattoFilm International.

> Il set dei cortometraggi per raccontare la magia del fiume. Bici, gommone, canoa, packraft, unicorno, .... Quanti modi di vivere il Tevere e i suoi territori? La collezione completa è disponibile sul canale gattesco dedicato segue...

Rendering

I rendering dell’arch. Barbara Serpietri, immaginando nuova vita per questi luoghi, ad accogliere  ciclisti, viandanti, passeggiatori venuti fin qui al termine della futura Regina Ciclovia Tiberina.

«il bimbo ristette, lo sguardo era triste,
e gli occhi guardavano cose mai viste
e poi disse al vecchio con voce sognante:
“Mi piaccion le fiabe, raccontane altre!”»
(“il vecchio e il bambino”, Guccini)

Extra

Vecchio Faro di Fiumicino

> Il VecchioFaro di Fiumicino da decenni giace abbandonato alla foce del Tevere. Aiutateci a raccontarlo, perchè il guardiano del mare torni a brillare! segue...

Il porto della Discordia

Il progetto del Porto della Concordia  ha lasciato l’area del vecchio faro in uno stato di abbandono e degrado, privando i cittadini di una parte delle spiagge e dei luoghi del litorale a loro più cari. Le opere realizzate hanno modificato irreversibilmente il paesaggio alla foce del Tevere e i concessionari sono stati coinvolti in un’inchiesta giudiziaria.

Chiediamo a tutti  di mobilitarsi per la salvaguardia e la protezione del litorale. Riteniamo sia necessario superare un modello di sviluppo basato sul consumo indiscriminato di suolo per la realizzazione di grandi opere, promuovendo invece una mobilità sostenibile e un modello di sviluppo urbano più attento alle esigenze dei cittadini e delle famiglie e non dei grandi investitori.
Ci auspichiamo una fruizione libera e gratuita della zona di foce, senza la presenza di grandi opere che comprometterebbero in maniera definitiva la vocazione naturale e il valore storico dell’area del Faro e dei Bilancioni, delle spiagge, la balneazione e le attività ad essa legate. (dal manifesto del comitato “Tavoli del Porto”) segue…

Tour Virtuale in 360

Un potentissimo tour virtuale  a tutto tondo ci permetterà di girovagare in tutta sicurezza: dal piazzale antistante fino alla terrazza sommitale, possibile che una meraviglia del genere sia ridotta in questo stato? segue…

Finisterre Tiberine

> la trilogia Gattesca dedicata alle Finisterre Tiberine, termine della futura Regina Ciclovia Tiberina. Riserva del Litorale, Foce, VecchioFaro, Idroscalo, ... quanti tesori intrappolati nella maledizione della LunaNera? Aiutateci a raccogliere memorie e visioni perché questi luoghi tornino a vivere! segue...

Penso positivo

> Un capitolo dedicato ai progetti di riqualificazione dei fiumi. Uno stimolo a rileggere i luoghi della quotidianita’ andando oltre le brutture che avvelenano, ad elaborare e condividere uno slancio positivo. Questo e’ il contagio che ci piace. segue...

Via al mare

> La “Via al Mare” è il tratto terminale della futura Ciclovia del Tevere. Inizia dove termina la ciclabile ufficiale, sotto il ponte G.R.A. di Mezzocammino, e prosegue lungo la riva destra del fiume fino al VecchioFaro di Fiumicino, davanti all'OceanoMare. segue...


 

Qua la zampa

>Le Terre della Regina invocano la partecipazione di tutti noi. Condividi le tue visioni, seguici nelle giornate in calendario, aiutaci a portare avanti i progetti di recupero e diffusione della futura Regina Ciclovia Fluviale, il percorso verde lungo il Tevere (ma prima leggi le raccomandazioni a terra e in acqua).

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(il VecchioFaro, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

Vecchio Faro: rendering e racconti
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