Regina Ciclarum

Il racconto del VecchioFaro di Fiumicino. Dall’Impero Romano ai giorni nostri, si può immaginare un nuovo futuro per questo colosso di pietra?

All’interno dell’Operazione Patronus – racconti dal basso, dopo la pedalata del mese scorso, riprendiamo il racconto del VecchioFaro di Fiumicino, finisterre di acqua dolce, lì dove il fiume incontra le onde. Termine della Via al Mare e della futura Regina Ciclovia Tiberina, giace intrappolato nella maledizione della LunaNera. Aiutateci a recuperare la memoria perduta perchè il Guardiano del Mare torni a brillare!

La leggenda narra che l’ultimo guardiano avesse sette figlie. Misteriosamente scomparse nel nulla, inghiottite dal mare o dal tempo che passa. Nell’arduo compito di sottrarre questi luoghi all’oblio, ci piace immaginare le “Figlie del VecchioFaro”  attraverso i pennelli di Fred Calleri. Questa pagina è il risultato faticoso delle prime ricerche. Non lasciateci soli!

le opere di Fred Calleri

“Non dimenticherò mai la prima volta che vidi un faro. È stato quando avevo cinque o sei anni. Ho spalancato gli occhi per la meraviglia.
Ricordo di aver provato un moto di affinità con quelle meravigliose sentinelle che guidavano le
imbarcazioni. […]
Come può un semplice raggio fare la differenza per così tante vite?
Come possono tante persone fidarsi di quella luce e di coloro che la custodiscono? Solo da
adulto ho capito perchè mi affascinano tanto queste magnifiche torri. […]
Pioggia o nebbia, tempesta o foschia, la luce è sempre là.”
(Il guardiano del faro – Sergio Bambarén)

Illustri antenati

Nel 42 d.C., per porre rimedio all’insabbiamento dello scalo fluviale di Ostia, l’imperatore Claudio iniziò la costruzione di un grande porto marittimo, collocato a nord della foce del Tevere. Il sistema portuale  era dominato da un grande faro a più piani, simile al celebre Faro di Alessandria.

“C’era un’alta torre con in cima un fuoco, àncora di salvezza per le navi in pericolo. Salgono lassù, e da lì vedono con sgomento la spiaggia disseminata di buoi morti e la belva micidiale lorda di sangue sul muso e sul lungo pelo. Allora Peleo, tendendo le mani dalla riva al mare aperto, prega la cerulea Psàmate di placare la sua ira e d’essergli propizia.”
(“Le metamorfosi, Ovidio)

il faro del porto di Claudio

Il faro ostiense sorgeva probabilmente su un’isola artificiale che divideva l’accesso al porto in due bocche, la settentrionale e la meridionale. Terminato nel 64 d.C. sotto Nerone, il nuovo porto si affiancava a quello fluviale di Ostia e a quello marittimo di Pozzuoli, che dal II secolo a.C. avevano garantito l’approvvigionamento della città di Roma. L’insabbiamento progressivo rese il porto sempre meno funzionale e sicuro, tanto da spingere tra il 100 e il 112 d.C. alla costruzione di un nuovo bacino, il Porto di Traiano. Progettato per riutilizzare il Faro e le banchine del porto di Claudio,  a queste venne aggiunto un bacino esagonale di 33 ettari, grandiosa opera ingegneristica che moltiplicava i punti d’attracco per le navi.

il faro sullo sfondo del Porto di Traiano

L’imperatore fece inoltre scavare vari canali tra i quali la Fossa Traiana, l’odierno canale di Fiumicino; queste vie d’acqua consentivano lo sfogo delle piene verso il mare, liberando Roma dal flagello delle inondazioni. In breve tempo lo scalo superò per importanza Pozzuoli, anche grazie al collegamento diretto con Roma assicurato dalla via Portuense. (segue su  i porti imperiali di Claudio e Traiano )

 

Guardiano dimenticato

Il Faro alla foce del Tevere, poco più a sud di quello che illuminava il porto di Traiano duemila anni prima,   venne realizzato nel 1825 ed era alto 60 metri.

il faro nel 1825, Fotottica Aldo

Fu distrutto dai tedeschi in ritirata, durante la seconda guerra mondiale. L’attuale faro, una torre ottagonale alta 17 metri, costruito sulle fondamenta del precedente, ha cessato di funzionare nel 1971 e da allora giace abbandonato.

(il faro prima dei bombardamenti, fa da sfondo all’Idroscalo)

Film e videoclip

E chiare sere d’estate
Il mare, i giochi, le fate
E la paura e la voglia di essere nudi
Un bacio a labbra salate
Un fuoco, quattro risate
E far l’amore giù al faro

(QPGA, C.Baglioni )

Il VecchioFaro e la fila di bilancioni affacciati sul mare rappresentano una quinta scenografica d’eccezione. Diversi registi hanno scelto questi luoghi per girare i loro film. “I mostri” nel 1963, “Squadra antitruffa” nel 1977,   “Suburra” nel 2015. Le storie di emarginazione  vengono incorniciate ed amplificate dal degrado in cui versa tutta l’area. C’è spazio anche per le canzoni,  come “Niente più” di Claudio Baglioni e “Sale, amore e vento” dei Tiro Mancino. Struggimento e melanconia  evocati dalla bellezza sofferente impressa in ogni pietra.

 

Claudio Baglioni al VecchioFaro

Ci trovammo tutti a Fiumicino intorno alle undici: Claudio, i fotografi, noi della troupe. Le telecamere, gli stativi, le luci, i riflessi, uno stereo, borse varie. Il faro ha un’atmosfera magica. Sebbene sia abbandonato e di fatto inaccessibile da molti anni, racconta mille storie diverse scandite dal rumore delle onde sugli scogli e del vento che lo avvolge.” (da LCB)

 

“Sale, amore e vento” dei Tiro Mancino

Anche Thegiornalisti, per il video della canzone “Completamente”, hanno coinvolto il faro,  i bilancioni, il villaggio dei pescatori, ….. segue…

Ci piace rileggere queste opere come un primo passo verso il riscatto del luogo, una (re)interpretazione che si arricchisce dei rendering Leopardi, Serpietri, Cimnaghi. Museo? Biblioteca? Centro di aggregazione civica? Punto informativo al termine della futura Ciclovia del Tevere? Quante idee potrebbero tornare a brillare al VecchioFaro?

“La città è artistica se i suoi abitanti non rinunciano a leggerla come tale; se non accantonano l’idea che la struttura spaziale e simbolica degli spazi costruiti è un palinsesto sterile senza il costante intervento dell’immaginazione e delle emozioni degli uomini; gli unici capaci di dare valore alle memorie e ai preziosi enigmi custoditi tra le pieghe delle strutture in cui essi scelgono di vivere.
Le strade, i crocevia, gli edifici e le piazze vanno provocati, interrogati, oltrepassati se dalla loro configurazione spaziale attendiamo momenti di intensa rivelazione. Non è sufficiente dunque affidare al pensiero sulla città la risoluzione di questioni prettamente funzionali.
La città ha origini e memorie ben più profonde, custodite in zone d’ombra il cui significato è talmente intenso e sublime da suscitare fenomeni di rimozione quotidiana.” (Perlustrare una Città artistica, Luca Porqueddu, Ewt21)

la foto di Erica Fasano

L’ultimo guardiano

“Non era solo la tecnologia all’avanguardia che facevano del faro di Fiumicino un unicum nel panorama laziale: “Questo faro – racconta il vecchio guardiano – era anche qualcosa di bello per la cittadinanza di Fiumicino: la gente veniva da Roma per vederlo, qui si radunava una vera e propria comunità, c’erano le bilance dei pescatori, gli attori venivano a recitare in quello che era un vero e proprio set naturale, si giocava a pallone nel cortile: qui non abbiamo mai sofferto la solitudine. Dopo 49 anni, il faro è ancora in piedi, vittima del vandalismo, del degrado, ma ancora – nel bene o nel male – il simbolo della Fiumicino di un tempo.” (estratto dall’articolo di Federica Cenci)  segue…

Il video dell’intervista a Rosario Alessandro, l’ultimo guardiano del VecchioFaro di Fiumicino. Realizzata da  Federica Cenci per IlFaroOnline il 31 ottobre 2021, e rivisitata dalla GattoFilm International.

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#vecchiofarodifiumicino (FacebookInstagram)

> Elenco totale dei tag utilizzati nei post su Facebook e Instagram lo trovate nella pagina dedicata ai social gatteschi segue...

Extra

Il porto della Discordia

Il progetto del Porto della Concordia  ha lasciato l’area del vecchio faro in uno stato di abbandono e degrado, privando i cittadini di una parte delle spiagge e dei luoghi del litorale a loro più cari. Le opere realizzate hanno modificato irreversibilmente il paesaggio alla foce del Tevere e i concessionari sono stati coinvolti in un’inchiesta giudiziaria.

Chiediamo a tutti  di mobilitarsi per la salvaguardia e la protezione del litorale. Riteniamo sia necessario superare un modello di sviluppo basato sul consumo indiscriminato di suolo per la realizzazione di grandi opere, promuovendo invece una mobilità sostenibile e un modello di sviluppo urbano più attento alle esigenze dei cittadini e delle famiglie e non dei grandi investitori.
Ci auspichiamo una fruizione libera e gratuita della zona di foce, senza la presenza di grandi opere che comprometterebbero in maniera definitiva la vocazione naturale e il valore storico dell’area del Faro e dei Bilancioni, delle spiagge, la balneazione e le attività ad essa legate. (dal manifesto del comitato “Tavoli del Porto”) segue…

Rendering

I rendering del colosso di pietra, immaginando un altro destino. segue…

rendering Leopardi, Serpietri, Cimnaghi

Tour Virtuale 360

Un potentissimo tour virtuale  a tutto tondo ci permetterà di girovagare in tutta sicurezza (ricordiamo che l’accesso è interdetto, la struttura è pericolante): dal piazzale antistante fino alla terrazza sommitale, possibile che una meraviglia del genere sia ridotta in questo stato? segue…

ScienzaRadicata

Quanto si è disposti a sacrificare un territorio e lə abitanti per gli interessi di pochə? Chi è che pagherà i costi reali, ovvero ambientali, sulla salute e il lavoro in questi luoghi? Chi è che decide quale sia il destino di un’intera area in cui dovrebbe esserci una riserva naturale? segue…

Storia dei Fari

Culla storica della nostra civiltà, il Mediterraneo costituisce il luogo di nascita dei fari, baluardi delle coste italiane, manufatti di impagabile pregio storico, architettonico, culturale.

La loro nascita si deve all’esigenza dei naviganti di prolungare la navigazione anche durante le ore notturne e alla necessità di potenziare i riferimenti necessari al loro orientamento, oltre a quello già fornito dalle stelle. segue…

San Marco e il faro di Alessandria, mosaico

Internazionale dei Fari

Erosione della costa, taglio dei finanziamenti, nuove tecnologie, aggiornamento delle rotte di navigazione…. tutte le nazioni si interrogano su come tenere vivo il patrimonio di storie e mattoni disseminato lungo le coste del pianeta. Fari di tutto il mondo… Unitevi! Andiamo in giro per il mondo, alla ricerca di spunti per rigenerare quello addormentato alle Finisterre Tiberine. segue…

Finisterre Tiberine

> la trilogia Gattesca dedicata alle Finisterre Tiberine, termine della futura Regina Ciclovia Tiberina. Riserva del Litorale, Foce, VecchioFaro, Idroscalo, ... quanti tesori intrappolati nella maledizione della LunaNera? Aiutateci a raccogliere memorie e visioni perché questi luoghi tornino a vivere! segue...

Bilancioni

> Dai trabocchi adriatici ai bilancioni tiberini: quando la sapienza marinara scende a terra per condividere i suoi segreti. segue...

Via al Mare

> La “Via al Mare” è il tratto terminale della futura Ciclovia del Tevere. Inizia dove termina la ciclabile ufficiale, sotto il ponte G.R.A. di Mezzocammino, e prosegue lungo la riva destra del fiume fino al VecchioFaro di Fiumicino, davanti all'OceanoMare. segue...


Perduta Via

> Dal faro di Rimini a quello di Fiumicino, pedalando lungo la Perduta Via dei Due Mondi segue...

Vecchio Faro e CdF

L’articolo dedicato al Vecchio faro, uscito nella newsletter mensile del Contratto di Fiume Tevere da Castel Giubileo alla Foce – N. 16 ottobre 2021 segue…

Il GattoGuardiano

Coinvolto suo malgrado in storie di streghe e tradimenti, ma anche simbolo di fertilità. Animale magico e guida nell’aldilà. Chi altri, se non un Gatto, a vegliare il VecchioFaro di Fiumicino? segue…

Fari, fiumi e ciclovie

Il VecchioFaro di Fiumicino, alla foce del Tevere, non è l’unico faro al termine di una ciclovia fluviale. Andiamo in giro per l’Italia, a scoprire il destino dei suoi fratelli. segue…

WaterFront Isola Sacra

Anche il VecchioFaro è considerato nel Progetto “WaterFront Isola Sacra” di riqualificazione delle aree golenali lungo il Tevere. segue… 

Porti di Claudio e Traiano

L’imperatore Claudio iniziò la costruzione di un grande porto marittimo, collocato a nord della foce del Tevere. L’imponente infrastruttura assicurava il trasbordo delle merci in tutta sicurezza, passandole dalle navi onerarie adatte alla navigazione in mare aperto alle barche fluviali, costruite per risalire il Tevere fino a Roma. segue…

Fanale alla darsena

Il fanale alla darsena, tutt’ora presente sul molo di levante, fotogrammi estratti dal video negli archivi dell’istituto Luce

La Storia lungo il Tevere

> Il recupero della memoria dei luoghi e delle persone che hanno vissuto in compagnia del fiume millenario. segue...

Qua la zampa

>Le Terre della Regina invocano la partecipazione di tutti noi. Condividi le tue visioni, seguici nelle giornate in calendario, aiutaci a portare avanti i progetti di recupero e diffusione della futura Regina Ciclovia Fluviale, il percorso verde lungo il Tevere (ma prima leggi le raccomandazioni a terra e in acqua).

Per rimanere aggiornato, partecipare, proporre….. iscriviti alla newsletter mensile , ai social o dai una occhiata alle ReginaNews con tutte le imprese gattesche. Non lasciarci soli!

(il VecchioFaro, dalla collezione fotosferica Mappatevere360 )

VecchioFaro nelle Finisterre Tiberine
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